L’assemblea dei lavoratori Ykk, si è riunita mercoledì 9 Dicembre 2015, con due punti all’ordine del giorno: punto della situazione ed erogazione aziendale TUIR.
L’assemblea è stata molto vivace e frizzante. Più partecipata quella del mattino, qualche defezione importante nella seconda, canonica la terza. Tanti e variegati gli interventi.
La RSU Fiom ha spiegato innanzitutto le ragioni dell’ora di sciopero con assemblea del giorno 7 Dicembre. Non si è scioperato perché faceva freddo, ma perché di fronte al disguido la Direzione si è mostrata sorda a un qualunque gesto di collaborazione.
Il tasso di partecipazione allo sciopero, nonostante il ritardo della proclamazione, è, dati alla mano, di 11 persone su una quarantina di tempi indeterminati. Intorno al 25%. Un risultato niente affatto malvagio per uno sciopero simbolico. L’idea, quindi, ripetuta più volte da alcuni lavoratori nella seconda assemblea, che nessuno voglia scioperare è smentita dai fatti.
A chi ha chiesto perché non si è proclamata l’uscita anticipata, la RSU Fiom ha risposto che non è compito della RSU stabilire anticipatamente la durata dello sciopero, quello spetta all’assemblea riunita. Le 11 persone riunite in sciopero in assemblea, hanno deciso assieme che 1 ora simbolica poteva bastare.
In caso di ritorsioni, al momento negate dalla Direzione, la RSU darà seguito alla mobilitazione.
L’erogazione aziendale non è quanto pattuito a voce in autunno. Le 400 euro alla fine di Novembre non sono arrivate. Pur registrando una variazione da parte della Direzione che non va tanto più in là del pattuito, la RSU riconosce di non aver centrato l’obbiettivo e si assume la responsabilità del parziale fallimento.
I lavoratori contestano praticamente in blocco l’erogazione aziendale. Tra i tanti interventi pervenuti, non se ne segnala nemmeno uno a favore. La RSU UILM dice che agli impiegati va bene perché hanno firmato una lettera di ringraziamento alla Direzione, ma quelli che sono intervenuti negano di aver firmato qualcosa.
Due le strade proposte: mobilitazione immediata o attesa di quel che resta da portare a casa (in particolare assunzioni) e poi ritrovarsi per fare un bilancio definitivo. Qualora il bilancio sia deficitario come appare, sarà necessario cambiare marcia, a meno che la Direzione intenda, come dice, di trattare finalmente.
La maggior parte dei lavoratori, specie nella prima assemblea, esprime favore per la seconda opzione.